venerdì 11 gennaio 2008

Speciale Mondo Ultras Italiano: Ultras Veronesi


Brigate gialloblu
Nate in un epoca di grandi sconvolgimenti della società italiana, nei deprecabili anni di piombo, le Brigate Gialloblù con le loro canzoni e le loro bandiere sono riuscite ad aggregare al campanile, rappresentato dall'Hellas Verona, migliaia di giovani molti dei quali per spirito di gruppo e sotto le insegne gialloblù, hanno trovato le motivazioni e la forza per migliorarsi e trasgredire. Sul finire degli anni '60 c'era un gruppo che si chiamava Club Fedelissimi 4. Dal Club Fedelissimi 4 alle Brigate Gialloblù il passo fu breve. Il nome Brigate aveva un richiamo politico (c'è chi le associa alle Brigate Nere di Mussolini...). Un gruppo da sempre precursore, imitato da una grossa fetta del panorama ultrà italiano. Il battesimo porta la data del 30 novembre 1971 sotto la dicitura di Brigate Gialloblù Verona Calcio Club. Nel '72 è confezionata la prima bandiera con la dicitura del gruppo. E' tempo anche delle prime amicizie con granata (Torino) e Doriani invitati in curva in segno di amicizia. Il 3 ottobre 1976 il primo episodio di turbolenza e dal quale nascerà una delle rivalità più sentite delle BG, quella con i bolognesi. Gli ultras rossoblù per un'incredibile leggerezza sono fatti passare sotto dal cancello laterale della curva. Verona-Bologna è una delle rivalità più calde: "neri" contro "rossi" (anche se i bolognesi non sono più "rossi" come una volta!). Nel 1976 lo striscione Brigate è appeso in una "side" del temutissimo "SHED", lo stadio del Chelsea, scaturendo un intesa con gli ultras scaligeri (in curva sud appare per la prima volta una bandiera con la "Union Jack", bandiera mai apparsa in uno stadio italiano fino ad allora!). Compaiono le prime sciarpe a listarelle gialloblù e i primi striscioni in inglese (The Deadly Sinner Club e Hellas Army). Il 1977 è l'anno nero per gli scontri con juventini, milanisti, bolognesi. In quegli anni le Brigate decisero di abbandonare il vecchio striscione per uno nuovo (la scala a tre pioli come simbolo sormontante la data di nascita, 1971) e per la prima volta è usata la tela cerata. Già nei primissimi anni '80 le Brigate manifestano i modi irriverenti e sprezzanti, una tendenza apertamente politica (non subito di destra, perchè nel primo nucleo c'erano anche rude-boys e militanti di sinistra). Nell'82/83 si registra la prima contestazione contro un giocatore di colore accolto con un lancio di banane, si tratta di Uribe (anni dopo ci sarà il caso Ferrer). Le Brigate crescono insieme a tutta la tifoseria scaligera, che diventa la più emulata, e una delle più temute e considerate. Scontri epicali quelli con i Fighters della Juventus. La particolarità delle BG è stata quella di farsi conoscere e farsi un nome senza essere trascinati dal successo dell'Hellas. I brigatisti hanno sempre messo davanti il gruppo alla squadra, e questo è stato un altro elemento del "culto" per questo gruppo. Nel 1979 il Verona retrocede in B, ma questo non deprime la tifoseria. Sono gli anni dei furiosi derby con il Vicenza. Il 1981 è un'altro anno tormentato: si gioca Verona-Milan, due tifoserie divise da un'acerrima rivalità e che anche in B non ha perduto smalto e temperamento. Nell'82/83 il Verona torna in A e nasce un'altra grande rivalità, quella con i napoletani. Riaffiora la rivalità con la Juventus, le Brigate espongono lo striscione "Gruppo AntiJuve", mentre i Fighters lanciano sacchi di immondizia sulla curva Maratona. Un sottogruppo nato nell'84, l'ASU (Associazione Stalle Umane), gruppo di ragazzi volutamente sporchi, scarponi o ciabatte, uso smodato di alcool, fiaschi di vino e birra, una falange dedita a scorribande ed atteggiamenti animaleschi. Poi c'era il Gruppo Onti Golosine e Tartan Army, creato in onore di Joe Jordan. Accanto allo stile "ASU", prende piede quello casuals, infatuati dagli Headhunters del Chelsea (realizzarono il biglietto da visita:Complimenti, hai appena conosciuto le Brigate Gialloblu). Tra i tanti nomi di invenzione scaligera ricordiamo Vecchia Guardia (1982), Gioventù Scaligera (1983), Inferno Gialloblù (ex-Boys, della bassa veronese) e Verona Front. Poi ci sono gli Hellas Alcool (1981), Rude Boys (dell'ala sinistroide della curva), Vitelloni a Provos, Marines e Hass. Nel 1986 si festeggiano i 15 anni del gruppo e si intensificano le "uscite politiche" del gruppo. La curva scaligera finisce sui giornali più per le croci uncinate, i "bu" ai calciatori di colore e per gli striscioni vomitevoli ai napoletani, che non per il tifo originale. Un gemellaggio insolito fu quello con i leccesi, per una tifoseria accusata di essere la più razzista d'Italia. Sul finire degli anni '80 gli ultimi bagliori di un "mito" ultras che si è fatto conoscere in Italia ed in Europa. Aumentano gli episodi di violenza (Pisa, Udine, Roma, Bergamo...), ed è in atto un ricambio generazionale, ma non traumatico e repentino come in altre curve. Nel '91 le BG si sciolgono e quella dopo è tutta un'altra storia!

i veronesi sono gemellati con Fiorentina, triestina e sampdoria e in amicizia con lazio e chelsea
e in rivalità con quasi tutti gli altri: Juventus Brescia Vicenza Atalanta Milan
Roma Venezia Cagliari Napoli Udinese Torino Reggina Salernitana Cesena
Genoa Inter Chievo (compreso noi)

sinceramente al di la delle rivalità mi stanno molto antipatici come del resto alla maggiorparte, nella gara contro la triestina si sono rivisti cenni politici che identificano la curva

storia diversa invece per i "supporters" del chievo

Il North Side è nato nel 1994 in seguito alla promozione del Chievo Verona in serie B, per la volontà di riunire i tifosi più caldi e attivi, quelli che volevano anche sostenere la squadra oltre che recarsi allo stadio.
Inizialmente è nato come calcio club rientrando nel Coordinamento Amici del Chievo Verona, e così è stato per due anni. Lo striscione del gruppo , con simbolo una rosa dei venti gialloblù, è apparso per la prima volta in Cesena-Chievo del 6 novembre 1994.
Dopo due campionati esce dal Coordinamento in quanto non si riconosce più nel regolamento da esso stilato: l’uscita non va considerata come la trasformazione del North Side in gruppo ultras, ma semplicemente come la possibilità per il gruppo di esprimersi secondo le proprie idee liberamente.

I momenti di crisi ci sono stati anche loro. In seguito alla partita Chievo-Lucchese del 1998, finita 1-4, si è per la prima volta contestato seriamente la squadra, a causa del continuo andamento altalenante che ha portato il Chievo sull’orlo della C. Il periodo negativo culminava con l’esposizione, da parte di alcuni appartenenti al gruppo, di uno striscione non certo amichevole nei confronti della tifoseria ospite (Chievo-Napoli del 12 marzo 2000). Cinque diffidati per cinque anni; il gruppo era a pezzi. Una decina di persone presero in mano la gestione del gruppo, confermando comunque le idee basilari che hanno sempre contraddistinto l’unico vero gruppo organizzato clivense quali l’apoliticità (si fa nelle piazze, non allo stadio!!) e il totale rifiuto ai gemellaggi. Avere buoni rapporti con altre tifoserie senza necessariamente fare un gemellaggio è certamente possibile come dimostrato dall’amicizia con i ragazzi di Monza. In seguito il North Side si è riavvicinato al Coordinamento e la collaborazione è durata però solo poco tempo: le diverse linee di condotta per il momento non permettono di continuare assieme per la stessa strada.
Il North Side non è un gruppo formato da ULTRAS, ma bensì da Supporters. Dal 2000 in poi hanno deciso di rimarcare ancor di più questa differenza per molteplici fattori.

Praticamente sostengono che il vero mondo ULTRAS è praticamente morto e pochissime tifoserie si possono ancora fregiare di questo marchio (per questo io gli ammiro anche per la loro sincerità). Gli interessi economici, e talvolta politici, hanno fatto si che cadesse quel velo di coerenza che una decina di anni fa fungeva da cavallo di battaglia per tutto il movimento. I clivensi rifiutano qualsiasi tipo di scontro con altri gruppi ma sono pronti a difendersi qualora venissero attaccati.
Con passione e divertimento cercano di portare il loro striscione in tutti gli stadi d’Italia.
Un altro particolare che mi ha colpito è che rispondono agli insulti qualora gli ricevono oppure gli insulti stessi partono da chiunque si trovi in quel momento al comando del megafono, ma di solito assumono un atteggiamento indifferente verso la tifoseria avversaria (quasi sempre).

i supporters del chievo non sono gemellati con nessuno perchè come ho gia scritto rifiutano ogni tipo di gemellaggio, hanno solo un'amicizia con i ragazzi di Monza e sono in rivalità con l'hellas ovviamente


Nessun commento: